Il terzo istante – Rapporto allo specchio (Undersoundz Italy)

Il terzo istante – Rapporto allo specchio (Undersoundz Italy)

2014-08-28T14:14:20+00:0028 Agosto 2014|

Il Terzo Istante

Nome: Il terzo istante
Città: Torino
Genere: Electro/Pop/Rock
File under: Mistonocivo, Bluvertigo
Sito web: http://www.facebook.com/ilterzoistante

Il terzo istante è un progetto nato a Torino nel 2011 dalle menti di Lorenzo De Masi (tastiere e voce), Fabio Casalegno (chitarra) e Carlo Bellavia (batteria). La band ha da sempre abbracciato una strategia di marketing molto particolare per promuovere la propria musica: ogni anno un EP, invece di condensare in un solo album tutti i loro sforzi.

Oggi parliamo del loro ultimo lavoro, il terzo EP intitolato Rapporto allo specchio, arrivato a marzo del 2014. Il lavoro è composto da quattro tracce che, come si evince dal titolo, si pongono l’obiettivo di rappresentare un viaggio introspettivo nei dubbi e nelle difficoltà di un giovane trentenne messo di fronte al tempo che passa.

La musica di questi ragazzi ha qualcosa di particolare e di avvolgente, la definizione di Alternative Rock non si sposa affatto con quello che le tracce sono realmente. Forse sarebbe più giusto etichettare il genere come Electro/Pop/Rock, ma ancora più giusto sarebbe non etichettare affatto.

Il primo brano dell’Ep si intitola Buonasorte, una ballata sentimentale per pianoforte e voce con atmosfere decisamente jazzate e malinconiche. Molto curato risulta l’aspetto melodico, soprattutto negli incastri vocali e negli inserimenti elettronici. Anche nel secondo brano Sto dai miei c’è un'attenzione particolare alle melodie vocali, che senza dubbio arricchiscono molto il pezzo, forse il meno curato a livello di arrangiamento. L’EP si chiude con altri due brani, Rapporto allo specchio e Cosmesi, stilisticamente molto simili ai due che li hanno preceduti.

Questo terzo lavoro risulta molto interessante, colpiscono in particolare gli arrangiamenti che rispecchiano una particolare maturità musicale. Il punto dolente è invece legato ai testi, che spesso risultano troppo vaghi, forse proprio per l'attenzione posta su come suonano le parole più che su quello che significano. Speriamo che per il futuro la ricerca di una maggiore musicalità del cantato non vada a discapito della qualità delle liriche, in un genere che non si presta mai facilmente al nostro idioma.

Sopra: foto di Giacomo Bottaro