Radiohead @ Villa Manin, Codroipo (UD) – 26 settembre 2012 (Live Report)

Radiohead @ Villa Manin, Codroipo (UD) – 26 settembre 2012 (Live Report)

2012-10-03T11:54:05+00:0028 Settembre 2012|

Radiohead Codroipo

Codroipo: l'ultimo atto della marcia Radiohead in Italia si svolge sul terreno bagnato. Una secchiata di pioggia alle 18.00 demoralizza i presenti del primo momento e si teme che tutta la serata sarà accompagnata dalla pioggia. Caribou apre a partire dalle 8.20, ma avendo iniziato un po' in ritardo deve tagliare il set su avviso di un tecnico del suono che lo interrompe dopo pochi pezzi. Alle 21 ricomincia a piovere, il malumore è dilagante, e viene sfogato verso i pochi che aprono gli ombrelli. Fortunatamente però smette di piovere prima dell'inizio del concerto.

Alle 21.30 inizia il main set, le prime tracce sorprendono chi conosce le scalette precedenti per la disposizione dei pezzi: Lotus Flower come apertura come a Bologna e Firenze, seguita da una magistrale versione di Airbag, poi la classica Bloom, Daily Mail con consueta dedica a Berlusconi ("seems like Mr. Berlusconi wants to be in charge again?"), poi Myxomatosis, prima della quale la radio si sintonizza fittiziamente sul processo avvenuto quest'inverno sulle trattative stato-mafia per la liberazione di Aldo Moro, dove il mons. Fabbri dice "Solo io e Andreotti sappiamo qualcosa". Sulle note di Gloaming Thom Yorke si scatena sul palco e interagisce col pubblico, che però sembra reagire freddamente. Pubblico variegato, dai 20 ai 50 anni, quelli che hanno colto l'anima non più intellettualoide ma più danzereccia e scatenata dei Radiohead, e che quindi si lasciano andare, sono davvero pochi.

Il tempo è clemente e le nubi si diradano, nell'ambiente impreziosito da luna e stelle viene eseguita una bellissima Separator che ancora una volta il pubblico non sempre apprezzare, e nel lato destro del palco è un continuo urlare e schiamazzare per buona parte del pezzo. Thom guarda perplesso quella parte del pubblico provando a richiamarli all'ordine.
Climbing up the walls è una sorpresa per tutti, tra quelli che assolutamente non l'aspettavano e rimangono sbalorditi, a quelli che nemmeno la riconoscono. Il ritornello viene accompagnato dalle voci di gran parte del pubblico comunque. Pyramid song viene accolta con una standing ovation, viene eseguita al solito in maniera convincente, seguita dalla sensualissima Nude che riesce a catturare tutto il pubblico con la sua intensità.

Segue Weird Fishes ancora una volta apprezzata e poi Reckoner e There There che filano lisce.
Da qui inizia la spirale crescente del finale, introdotto da National Anthem, della quale vengono accennate poche note e il pubblico va in visibilio, Jonny Greenwood e Thom Yorke giocano con noi e ripetono le note per una trentina di secondi facendo crescere l'hype fino a far esplodere il trascinante pezzo di Kid A.

Segue la azzeccatissima accoppiata Feral-Paranoid Android, introdotta da una soprendente e convincente Huntingn Bears, l'intermezzo di Amnesiac viene suonato per la prima volta in questo tour.
Quando Thom imbraccia la chitarra per Paranoid Android il delirio è totale. Purtroppo l'esibizione non è esente da qualche piccolo errore di esecuzione. La parte vocale viene anticipata di una strofa e Thom fa ammenda sorridendo timidamente al pubblico e biascicando uno "yeah, you're right".

Il primo encore apre con How To Disappear Completely, commovente al solito e sembra che Thom abbia problemi di tendinite ad eseguire il pezzo, ma non è chiaro dalla nostra postazione.
Il concerto prosegue con la solita Planet Telex, ben accolta; Staircase interrompe un po' l'eccitazione del pubblico che si aspettava probabilmente un bis di soli pezzi famosi, non badando all'indubbia qualità del pezzo in questione, ma poi con Morning Mr. Magpie lo cattura di nuovo per poi scivolare nelle prime note di un pezzo mai suonato in italia: Street Spirit, travolgente e struggente, amatissima dal pubblico.

Il secondo encore parte con l'eterea Give Up The Ghost, poi un piccolo intro musicale di tributo a Bob Marley e parte il solito brano di chiusura Everything in its right Place.

Ma la band stupisce usce un unico pezzo: Idioteque. Il pubblico si scatena all'inverosimile e ci si rende conto di a quale straordinario evento si abbia avuto la fortuna di prendere parte.

Tra i fan la discussione ora è accesissima, esclusa la prima data di Roma, è difficile dire quale sia stata tra Firenze, Bologna e Codroipo l'esibizione più convincente, la fredda perfezione toscana, la rabbia mostrata in Emilia o l'imprevedibilità mostrata in Friuli? A mio parere la migliore è stata quella di Bologna, nei pezzi finali la tensione tra di loro era palpabile e si vedeva che erano molto grintosi nel voler farsi perdonare dal pubblico. Non posso che celebrare queste grandi esibizione. Chapeau.

Si ringrazia per la collaborazione Valentina Canepa

foto di Enrico Marcuzzi per Gold Soundz

Guarda la galleria di immagini sul nostro album di Flickr