Bob Moses + Rho’ @ Teatro Quirinetta, Roma – 10 marzo 2016 (Live report)

Bob Moses + Rho’ @ Teatro Quirinetta, Roma – 10 marzo 2016 (Live report)

2016-03-18T23:01:16+00:0018 Marzo 2016|

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I biglietti del Coachella sono troppo cari? L'abbonamento al Primavera Sound di Barcellona è andato sold out prima che poteste controllare a quanto ammontano i vostri risparmi? Poco male, l'offerta di live in Italia quest'anno è più che soddisfacente, dal momento che possiamo contare sui maggiori nomi del momento da qui alla fine dell'estate. Tra questi rientra senza dubbio nell'elenco degli eventi imperdibili anche la data capitolina dei Bob Moses, che si è tenuta il 10 marzo nella splendida location del Teatro Quirinetta, ristrutturato internamente e divenuto ancora più suggestivo.

Dall'uscita a settembre dell'anno scorso del loro album d'esordio Days Gone By sulla prestigiosa Domino Records, i Bob Moses sono sulla bocca (e nelle playlist Spotify) di tutti: un duo canadese di forte impronta elettronica, che fonda le proprie basi su potenti linee di basso e voce delicata. Tom Howie e Jimmy Vallance hanno intrapreso un progetto divenuto quasi immediatamente di respiro mondiale, tanto da essere invitati a partecipare ai festival a cui, in principio, accennavamo, e da essere equiparati a veri mostri sacri del dancefloor, al pari dei Disclosure. C'è da dire che il paragone non è azzardato e che in questo caso i meriti attribuiti dalla critica corrispondono alla realtà di quanto si osserva sul palco.

In apertura, il cantautore romano Rhò, nickname di Rocco Centrella, delizia i presenti con un set di elevata intensità, raccolto e sospeso: Centrella maneggia synth e tastiera da musicista esperto, catalizzando gli occhi su di sè e l'ascolto sulle dolci melodie che intona. Le luci sono basse, ma è il sound di Rhò a rendere l'atmosfera sinuosa ed onirica, superando a pieni voti il giudizio del pubblico. 

La puntualità viene pienamente rispettata: alle 23 i Bob Moses scatenano l'entusiasmo collettivo salendo sul palco con chitarra elettrica, sintetizzatore e tastiera, visibilmente pronti a divertirsi. I ringraziamenti alla città e ai fan sono di rito, ma nel loro caso sembrano riempirisi di gioia sincera, e ciò contribuisce a creare subito un ottimo mood. Molto nutrita la presenza femminile, delirante in cori levati a gran voce, spesso a sovrastare la stessa voce di Tom, a definitiva dimostrazione che parlare ancora di sesso debole è oltremodo inutile.

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Il Qurinetta da teatro passa a club: il pavimento è un dancefloor su cui le danze sono irrefrenabili; gli stessi Bob Moses contribuiscono all'euforia generale ballando ed applaudendo, e il concerto diviene una festa. La qualità audio, purtroppo, non è all'altezza delle aspettative, come se non fosse stato eseguito alcun soundcheck prima che i presenti si riunissero. I bassi, per quanto forti e vibranti, grattano e coprono l'intonazione di Tom, impedendo di comprendere una singola parola pronunciata. Si sente poco la chitarra, poco il synth, c'è troppo rimbombo. Fortunatamente non ne risente in modo irrimediabile l'esibizione che resta identica, in termini di coinvolgimento, a come si sarebbe svolta se ci si fosse trovati proprio a Barcellona o in California. Peccato però per l'inconveniente evitabile, che non rende possibile distinguere l'inizio di un pezzo dall'altro.

La scaletta è ricca e lunga, estesa per un'ora e un quarto: Talk, Like It Or Not, All I Want, l'infuocata Tearing Me Up. Le prime file conoscono i testi a memoria, il feedback artista-pubblico è notevolmente positivo. Il bis viene concesso senza troppe attese, coronando una notte che non sarebbe sfigurata in un qualsiasi club internazionale. I Bob Moses sono eccezionali, assolutamente meritevoli del plauso che li accompagna e rimbalza da un angolo all'altro del globo: consigliatissimi, non lasciatevi sfuggire una prossima occasione di vederli live, non vi deluderanno!