Jens Lekman ormai sa che cosa non e’ l’amore (occhio indiescreto)

Jens Lekman ormai sa che cosa non e’ l’amore (occhio indiescreto)

2017-11-08T16:56:27+00:0011 Luglio 2012|

Jens Lekman

Jens Lekman è stato vicino al matrimonio.

Niente di strano, mi viene da pensare, anzi, da un romanticone come lui, ossessionato per sua stessa ammissione dall'holy matrimony, come racconta nella toccante If you ever need a stranger, mi sarei aspettata che si fosse sposato ben prima e non solamente alla soglia dei 31 anni.

Quel che è strano, almeno da parte sua, è il motivo: il matrimonio sarebbe stato giustificato solo dalla necessità di ottenere la cittadinanza australiana … un matrimonio di convenienza insomma, con la sua migliore amica. Poi non ne ha avuto, saggiamente, il coraggio, visto che come musicista e storyteller sarebbe stato ben difficile tenere a lungo questo segreto…

Del resto Jens ha sempre raccontato al mondo le sue esperienze amorose, e non dubito che avrebbe ben presto ceduto alla tentazione di farlo anche questa volta. Dopo Happy birthday, dear friend Lisa, in cui cantava l'amore, tutto platonico, verso la sua migliore amica, dopo Silvia e l'amore infantile verso l'inarrivabile regina di Svezia, dopo aver visto la ragazza dei suoi sogni a una manifestazione per la pace (I saw her in the anti war demonstration) e aver ridotto gli scontri di Gotheborg del G8 a pura cornice per la sua delusione amorosa (Do you remember the riots), dopo aver promesso a Julie di comprarle un wedding ring nell'omonimo brano, e insomma, potrei ancora andare avanti un bel pezzo … dopo tutto questo, già me lo vedo, in una ipotetica Me, Eleanor* and our fake wedding in Melbourne, raccontare malinconico e distaccato la fine di un sogno chiamato "matrimonio".

Ma poi sono andata avanti a leggere l'intervista su Pitchfork e ho capito tutto.
Questo uso apparentemente improprio del matrimonio nasconde invece un romanticismo così profondo, che solo da Jens Lekman ce lo potevamo aspettare. Il fatto è che il ragazzo si era davvero innamorato stavolta, di una ragazza americana. Non avendo avuto a lungo un posto da chiamare casa, aveva iniziato a cercare casa in qualcuno, e a quanto pare questo qualcuno l'aveva trovato. Così ha detto.

Ma l'idillio è durato poco e si è ritrovato di nuovo homeless e loveless. Ha iniziato allora a riflettere sul significato dell'amore, di quello che le persone credono sia l'amore. E ha iniziato così a chiedersi se amore non fosse invece il rapporto speciale, ma ancora una volta totalmente platonico, che lo unisce alla sua migliore amica, residente in Australia (a proposito, sarà sempre la stessa Lisa di Gotheborg?). E così hanno pensato che sposarsi non sarebbe stata una follia.
Mi sa che invece di innamorarsi l'uno dell'altra, si erano innamorati dell'idea

Morale della favola: alla fine Jens non l'ha ancora capito che cosa sia davvero l'amore, ma di certo ha capito cosa non è. E ne ha fatto un disco, un vero disco stavolta, non una raccolta di canzoni come ci aveva abituato in precedenza. Caro Jens! Lui ci crede davvero. E' cresciuto, ha perso i capelli, ma non la speranza, chissà, un giorno, di trovare il vero amore. E nel frattempo ha deciso di cantarcelo in tutte le facce con cui finora gli si è manifestato. E quindi, ancora una volta, nel titolo di una sua canzone compare il nome di una donna, e non importa se è solo un nome di fantasia.

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*dove Eleanor mi sembra un nome abbastanza brutto per portare il buon Jens a compiere un passo così lontano dalla sua natura