Savages + Bo Ningen @ Magazzini Generali, Milano – 13 marzo 2016 (Live report)

Savages + Bo Ningen @ Magazzini Generali, Milano – 13 marzo 2016 (Live report)

2016-03-21T10:06:51+00:0021 Marzo 2016|

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Sono giunto al concerto delle Savages respirando un'aria da grandi occasioni, dopo il loro sorprendente secondo album Adore Life mi aspettavo una grande affluenza, ma già solo il fatto che non ci fosse il sold out ha ridimensionato le mie aspettative. Arrivato alla venue poco prima che aprissero le porte ho trovato pochi ma ben accaniti fan già in fila, il locale ha fatto fatica a riempirsi ma piano piano è arrivata la grande affluenza che mi aspettavo.

Appena salgono sul palco i giapponesi Bo Ningen, gruppo spalla della serata, il pubblico dimostra di essere pronto per scatenarsi con grandi applausi e strilla, ma basta ben poco per creare un'aria di incertezza e timore di fronte a una performance noise assai particolare, che presto annoia i molti fan in attesa del quartetto tutto al femminile. Fortunatamente la tortura dura poco e dopo mezz’ora (avendo suonato solo cinque pezzi) i quattro scendono dal palco accompagnati da applausi più di cortesia che altro. Si capisce che il momento sta attivando e precisamente alle 21.45 salgono sul palco le Savages.

A quanti pensano che il rock sia ancora qualcosa di mascolino o ancor peggio un genere morto, in via di estinzione: quando Jehnny Beth fa il suo ingresso sul palco una scarica di rock pervade il pubblico, la cantante sa di avere un forte impatto carismatico e lo usa al meglio. Senza perdere tempo cominciano con I Am Here (brano del primo LP) e subito dopo continuano con Sad Sad Person facendo letteralmente decollare la serata; da qui in poi sarà un continuo saltare, cantare, ballare, tutti ipnotizzati dalla band  e soprattutto dalla cantante, che dimostra di avere una presenza sul palco esplosiva, veramente rara.

Nel pieno del concerto viene infilata la tripletta She Will, Husbands e Surrender, durante la quale il publico dimostra di conoscere bene le canzoni della band. Con The Answer i fan più audaci nelle prime file cominciano a pogare e allora rock sia! Jehnny capisce di trovarsi di fronte a un pubblico che le conosce molto bene e le apprezza, e si lascia andare nei più grandi e intramontabili atteggiamenti da concerto rock: botta e risposta con il pubblico, canta insieme a loro, si tuffa sulla folla facendo innamorare tutti di sè e del suo stile vocale inimitabile.

I Need Something New è una cascata di bassi e di adrenalina con pochi precedenti. Jehnny per di più prima del pezzo spiega, sforzandosi di farsi capire in un inglese molto scolastico, di cosa parla il brano, rendendo il tutto molto intimo e “feroce” allo stesso tempo: feroce perché nel momento in cui si riesce ad abbattere la dualità palco-pubblico, si diviene una massa unica dedicata a divertirsi, che poi è quello che ci si aspetterebbe da un concerto rock.

Nell'arco della serata le quattro londinesi riescono bene o male ad accontentare tutti, suonando quasi tutti i loro pezzi e presentando sia quelli dai beat più alti, sia canzoni più emotive e introspettive. Un mix che funziona e in men che non si dica ci ritroviamo già al momento di Adore, pezzo tradizionalmente riservato al finale, ad anticipare Fuckers, brano mai pubblicato su album ma che in meno di due giri di chitarre diviene già un classico.

Se proprio vogliamo parlare in termini tecnici direi è stato un live impeccabile, semplicemente in questa band non possiamo trovare nessun elemento debole. Le quattro ragazze riescono a riprodurre perfettamente live le tracce del disco senza levare nulla al loro sound, anzi riuscendo a far leva sull’impianto sonoro per accentuare le ritmiche sempre incalzanti. Più che mai dopo aver visto live una delle band più promettenti di oggi posso dire che la loro energia live è palpabile e travolgente, il loro carisma ammaliante, la loro musica distruttiva: un mix che di certo non può passare inosservato. Il loro è post-punk diverso, si discostano dalla classicità del genere per giungere a qualcosa di più indefinito: e tutto questo con solo due album alle spalle. Cosa prevede il futuro per le Savages è difficile dirlo, ma sicuramente sentiremo ancora e spesso parlare di questa band.