Polarbeers (Undersoundz Italy)

Polarbeers (Undersoundz Italy)

2013-08-01T22:49:19+00:002 Agosto 2013|

Polarbeers

Nome: Polarbeers
Città: Milano
Genere: Alternative Rock / Post-grunge
File under: Foo Fighters, Queens of the Stone Age, Alice in Chains, Papa Roach
Sito web: www.polarbeers.net

Oggi parliamo dei Polarbeers e del loro album d'esordio eponimo, uscito il 30 giugno di quest'anno.

Il disco si presenta come un lungo racconto che ripercorre la storia della band, sei anni di duro lavoro in continua evoluzione: un album ambizioso che raccoglie ben 18 brani, in ognuno dei quali si possono rintracciare diverse sfumature di genere e suggestioni sonore che danno vita all’opera musicale delle tre “birre polari”.

Come amano sottolineare i ragazzi (Fox alla voce e chitarra, Minus alla batteria e Paul al basso), dietro il loro nome scherzoso si nascondono concetti che di scherzoso hanno ben poco e questo si capisce già dal primo ascolto dell’album: bastsa poco infatti per accorgersi che i pezzi sono sicuramente frutto di un lavoro di composizione molto accurato, studiato nei minimi dettagli.

La tracklist del disco è concepita in maniera ordinata: si apre con Prelude,  un crescendo rapido che lascia il posto ad uno dei pezzi più interessanti del disco, On My Knees, una traccia coinvolgente, potente, che trasporta i nostalgici delle atmosfere rock anni ’90 come un treno in corsa o una cascata di suono.

E’ chiaro l’apprezzamento dei Polarbeers per la parte strumentale dei pezzi. In tracce come Headache  e Tetris troviamo solamente lievi accenni di parti vocali, che si perdono come gocce nel mare all'interno della durata mastodontica dei due brani (oltre 10 minuti il primo, quasi 8 il secondo). Ma le due canzoni non stancano, creando atmosfere di lieve malinconia, aiutate da un lavoro in studio ben fatto che trasmette perfettamente l’intenzione e il groove dei pezzi. Molto intensa la seconda parte dell’album che dopo Interlude cambia faccia e lascia spazio alle sperimentazioni musicali, in brani come Everywhere But Home e 1MV, nei quali ascoltiamo accenni di punk, rock ‘n’ roll e molte altre sfumature di genere.

Questo dei Polarbeers è sicuramente un album che porta con sè molti significati diversi, forse anche troppi per poterne cogliere un’unica essenza. Le molte tracce non aiutano a capire quale sia la vera identità e la personalità del gruppo, ma questo alla fine per una giovane band non ha poi così tanta importanza: i tre dimostrano di aver voglia di suonare e soprattutto di saperlo fare nel migliore dei modi (non dimentichiamo che sono un Power Trio, lineup che più rock non si può, ormai in via d'estinzione). Forse è un peccato che abbiano scelto la lingua inglese per i loro testi, in italiano saprebbero urlare anche di più, ma attendiamo fiduciosi di vedere cosa riserva loro il futuro.