Swans – To Be Kind (Recensione)

Swans – To Be Kind (Recensione)

2017-11-08T17:15:46+00:0017 Agosto 2014|


Swans To Be Kind cover
I 'cigni' di Michael Gira tornano con l'ennesimo colossale doppio album: piu' di due ore di musica tremenda e magnifica, oltre ogni classificazione.

9/10


Uscita: 12 maggio 2014
Young God Records/Mute
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Il doppio album é un evento piuttosto raro nella vita di una band: un po' come la laurea nel percorso formativo di uno studente o la medaglia d'oro olimpica nella carriera di un atleta, di norma é considerato un traguardo, l'opera della vita. Alcuni esempi illustri potrebbero essere l'impareggiabile The Wall dei Pink Floyd o Blonde On Blonde di Bob Dylan, apice del suo cosiddetto 'periodo elettrico'.

Anche in questo ambito, evidentemente, con all'attivo ben tre doppi LP, gli Swans sono un'eccezione. Per loro il disco di due ore è diventato ormai una consuetudine, una scelta istintiva, il perfetto mezzo di espressione della loro portentosa potenza creativa ritrovata. Questi 'cigni', in fondo, hanno sempre amato nuotare controcorrente, ed anche nei rari casi in cui hanno provato a conformarsi, invertendo rotta, le cose non sono andate per niente bene: basti pensare a The Burning World (1989) unico album prodotto e distribuito da una major, un lavoro che lo stesso Michael Gira, leader del gruppo, ha apertamente ripudiato, come fosse un figlio parricida. Una band insomma, che ama fare di testa propria, noncurante dei sette miliardi di persone e infinite galassie che la circondano, e come darle torto?

Nasce così il nuovo colosso To Be Kind, distribuito da Mute in collaborazione con l'etichetta indipendente di proprietà dello stessa Gira, la Young God Records. E' compito di un solitario riff di basso, pioniere in una nuova terra incognita, aprire le danze in un classico pezzo in crescendo dei moderni Swans, Screen Shot: il suo ritmo profetico procede instancabile e svariati elementi strumentali, come nuovi adepti desiderosi di cantare odi al loro credo, si aggregano pian piano, fino a giungere all'inevitabile apoteosi finale. A Little God In My Hands, altra gemma in perfetto stile Cigni, libera la strada alla titanica Bring The Sun/Toussaint L'Ouverture, che con i suoi 34 minuti consegue il primato di canzone più lunga dell'intera discografia Swansiana. Idealmente ispirata alle gesta del rivoluzionario haitiano Toussaint L'Ouverture, questa traccia é indubbiamente il fulcro dell'album e un viaggio avventuroso in una versione sovrannaturale della colonia francese in rivolta. Tra boati di distorsione, placidi droni e nitriti di cavalli impazziti, gli Swans danno vita ad una vera e propria apocalisse sonica, tremenda e magnifica.

Si arriva così a Some Things We Do, traccia conclusiva del Lato A dell'album ed uno dei pezzi in assoluto più seducenti: si tratta di un esistenzialistico mantra che risuona dall'aldilà, durante il quale Gira, accompagnato dalle note di una chitarra echeggiante e da eleganti archi che fluttuano nelle tenebre, ci sussurra all'orecchio i suoi comandamenti. Il Lato B di To Be Kind é altrettanto enorme: davvero straordinarie sono Kirsten Supine, canzone dedicata al personaggio di Kirsten Dunst nel cataclismatico film Melancholia di Lars Von Trier e Oxygen, traccia caratterizzata da ritmo ossessivo ed energia sovrumana. ''Oxygen! ..Amen!, Oxygen! ..Amen!'', ''I'll steal all the oxygen!'' grida esaltato Michael Gira, facendoci capire, a modo suo, quanto sia vitale per lui e per la sua band nutrirsi e godere della loro musica. Compito di chiudere il disco va infine alle crepuscolari Nathalie Neal e To Be Kind, che suonano sotto una candida neve nera, illuminate da una pallida e poetica luna.

Come era già successo col precedente The Seer, anche con questo To Be Kind gli Swans, ritornati alla vita dopo una quindicina d'anni di morte apparente, al pari delle leggendarie fenici, dimostrano insomma di avere ancora moltissimo da dire, e di riuscire a dirlo meglio che mai, grazie ad un'inesauribile curiosità e voglia di rinnovarsi. In un tempo in cui i concerti sono divenuti disumanizzanti spettacoli che vedono esibirsi raccapriccianti ologrammi di musicisti defunti, un tempo in cui il ritrovamento di alcune sparute tracce mai pubblicate giustifica la distribuzione di album postumi creati a tavolino dagli amministratori delle case discografiche, un tempo in cui una band con formazione stravolta rispetto a quella originaria torna in tour a suonare le vecchie glorie per elemosinare gli ultimi spiccioli, gli Swans, con il loro impeccabile lavoro, a base di energia e creatività, rappresentano quasi un archetipo di purezza e genuinità.

Mai come oggi, e mai come con lavori come To Be Kind, Michael Gira e compagni rappresentano un manifesto, un omaggio vivente alla musica come arte più sincera, arte che non accetta di sottomettersi al mero intrattenimento e agli standard commerciali dell'industria. Se poi, come in questo caso, il risultato strettamente musicale che andiamo ad ascoltare è di livello eccelso, non possiamo che applaudire.