Soundz & Vision: La donna che canta e You and Whose Army? dei Radiohead

Soundz & Vision: La donna che canta e You and Whose Army? dei Radiohead

2019-06-05T12:41:53+00:007 Febbraio 2015|

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Gli dico che la vita è di un’inutilità totale, è nonsenso, aberrazione, sofferenza infinita, un’invenzione di un Non-Dio di una malvagità che supera l’immaginazione.

Agota Kristof, Trilogia della città di K.

1+1 può fare uno? Si, può farlo. E non c’entra nulla con il 2+2 orwelliano che fa 4 ma che per alcuni deve fare 5.

Ne La donna che canta (originariamente Incendies, ma si sa che a noi italiani piace cambiare i titoli) di Denis Villeneuve – tratto dalla pièce teatrale di Wajdi Mouwad – uno più uno fa uno ed è inevitabile che lo faccia. Quest’epopea familiare si e ci pone una domanda: è possibile il perdono?

Si parte dal Canada e da due gemelli, Simon e Jeanne, dalla loro madre, la bella Nawal che porta con sé nella tomba un terribile segreto e una vita inconfessata. Alla morte della madre i due gemelli scoprono che il padre, di cui non avevano mai saputo nulla e che pensavano fosse morto, è ancora in vita, ma scoprono soprattutto di avere un fratello di cui non conoscevano l’esistenza. Inizia così un viaggio che li porterà in Libano, paese bellissimo e tremendo, dilaniato dall’odio e dalla violenza, nel quale la madre ha vissuto da ragazza. Un viaggio indietro nel tempo che accosta alle ricerche di Jeanne le vicende della madre ancora giovane, una donna coraggiosa, la donna che canta, la femme qui chante.

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E’ un film che vuole costruirsi su una solida base matematica, quell’addizione “impossibile” di cui parlavamo all’inizio, ma che non riesce a essere incastrato in schemi logici poiché l’odio non è logico, non lo è la violenza ingiustificata, non lo è la solitudine forzata. E’ un film duro che racconta come la mancanza di amore, la solitudine, l’abbandono portino l’uomo a compiere atti assurdi, privi di senso e carichi di disumanità, di disamore. E in questo senso: è possibile il perdono? E’ possibile perdonare l’odio, sostituire l’amore e la bellezza alla violenza?

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La prima scena del film si apre su un campo di ulivi assolati. A un certo punto si ode da lontano You and Whose Army? dei Radiohead: la macchina da presa inizia a indietreggiare, entrando con una lenta carrellata in una stanza spoglia e squallida, in cui dei bambini, piccoli, indifesi, sporchi, con gli occhi colmi di paura ma già disincantati vengono rasati a zero. La musica si alza come se provenisse dall’interno della stanza. Un bambino fissa in camera, gli occhi pieni di rabbia, tre puntini neri tatuati sul tallone, un segno di riconoscimento, una presa elettrica che collega la sua esistenza a quella di altre persone, a quella di tutti noi, un simbolo di amore e di odio.

You and Whose Army? è un brano del 2001 contenuto all’interno di Amnesiac, quinto album della band inglese, che accorpa i brani rimasti fuori dal precedente Kid A. Caratterizzata da influenze dichiaratamente jazz, questa canzone suona come una ballata psichedelica, fumosa e appena sussurrata. Tu e l’esercito di chi? Un tono ironico e sprezzante. Tu e l’esercito di chi? Tu e i tuoi amichetti. Riportando la guerra a un gioco tra bambini cattivi, un gioco crudele che non guarda in faccia nessuno. Dall’inizio ovattato, che sembra provenire da una sala da oppio, stordito e tremante, si arriva all’urlo finale, liberatorio, per poi richiudersi in un bisbiglio che si allontana e che ci fa entrare nel vivo di questa tragedia amara e dolcissima allo stesso tempo.

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